Massimo Sonnini, è un maestro nel creare opere che mettono in relazione sogni ed elementi che appartengono alla vita quotidiana, scrivendo un capitolo assolutamente originale del “libro surreale” che la scuola toscana ha dato all'arte contemporanea italiana.
Come lavora Sonnini? Da un punto di vista tecnico gestisce lo spazio pittorico con grande abilità di composizione, portando l’osservatore all’interno della sua “scena”, coinvolgendolo e facendolo partecipare emotivamente attraverso l’abbondanza di elementi che appartengono all'immaginario di ciascuno di noi. Abile nell’uso dei colori, il tutto funzionale al contesto e alla visione.
Il suo tema è (in modo più evidente in alcuni dipinti) l’incontro fra sogni e pulsioni interiori con una realtà a tratti divertente, il più delle volte che nasconde ombre (per esempio “Mano sulla ema”, 2009).Il tutto risolto attraverso una personalità artistica forte che fa del “lasciarsi andare” ai suoi universi paralleli un elemento di grande efficacia. La sua produzione appare comunque partire dal sogno. Il sogno è una dimensione parallela, una “realtà parallela” rispetto alla “realtà quotidiana” nel quale è evidente un rapporto privilegiato con l'inconscio. Nel caso del sogno ad occhi aperti siamo in stretto rapporto con la facoltà conoscitiva della fantasia e dell’immaginazione.
Ricordiamo che nella mitologia greca si parlava dei doni del dio Hypnos. Il pittore davanti alla tela e l’osservatore che si trova davanti al lavoro del maestro, hanno uno stato che sfugge al controllo della parte razionale per liberare le pulsioni inconsce.
Nell’arte contemporanea è stato un tema trattato da alcuni fra gli artisti più importanti, ricordiamo l'approccio, per esempio, di Salvador Dali in “Sogno provocato dal volo di un’ape intorno a una melagrana, un secondo prima del risveglio” del 1944, nel quale l'artista utilizza le immagini oniriche della moglie Gala.
Massimo Sonnini prende le distanze da un modo “già visto” di interpretare sogni e mondi paralleli, e scrive un’altra pagina di arte contemporanea in modo originale. Lo fa, come detto, con un approccio “toscano”, personalizzando ulteriormente per tecniche e tratti descrittivi, facendo anche omaggi pregevoli a città come Siena (“Verso Siena” 2004 e “Siena” 2004) e ad altre realtà toscane.
Immergersi nella pittura di Massimo Sonnini significa leggere la realtà (senza ignorarla!) avendo ancora la voglia di sognare e di vedere la vita attraverso le lenti colorate della creatività.